
Le coltivazioni di mais del nostro Paese sono bersaglio di una serie di insetti nocivi che rendono necessari interventi e trattamenti a difesa della coltura.
Tra i principali insetti parassiti fitofagi del mais, la minaccia principale è causata dalla piralide del mais (Ostrinia nubilalis), una farfalla notturna la cui diffusione è sensibilmente cresciuta negli ultimi anni.
Un primo problema è legato alla riproduzione di questo lepidottero: la piralide di solito compie 2 generazioni all'anno, ma in estati calde come quelle degli ultimi anni possono avere anche una terza generazione.
Se non si adottano precauzioni, gli sfarfallamenti delle varie generazioni si protrarranno per tutta l’estate e si avrà una vera e propria infestazione con danni diretti e indiretti alla produzione.
Le conseguenze nefaste sulla coltura: sono causate dalle larve di piralide che attaccano la pianta di mais a livello delle foglie, dei culmi e delle cariossidi.
Nello specifico, le larve di prima generazione attaccano e danneggiano le guaine fogliari, le foglie ed entrano nei culmi, scavando gallerie che indeboliscono la struttura e il sistema linfatico della pianta.
Ma sono le larve di seconda generazione a causare i danni più pesanti: attaccano le spighe e rodono le cariossidi, compromettendo direttamente la quantità di produzione e la sua qualità causando la contaminazione delle pannocchie.
Le larve della piralide sono, infatti, vettore di funghi come Aspergillus e Fusarium agenti produttori di micotossine (fumonisine, zearalenone) che, oltre i limiti di legge, rendono la granella inutilizzabile.
Infine, dopo essersi cibate, le larve penetrano nei tutoli e nei culmi, spingendosi fino alla base dove cercheranno riparo in stocchi o altri residui rimasti in campo per svernare.
I danni alle coltivazioni di mais
I danni della piralide del mais sono sia quantitativi che qualitativi.
I danni quantitativi sono diretta conseguenza degli attacchi a stocchi, spighe e pannocchie che possono portare anche alla stroncatura dei fusti indeboliti e alla caduta dei tutoli. Questo porta alla diminuzione della produzione, con perdite che possono raggiungere anche il 30% della resa potenziale nei casi più gravi.
Riguardo ai danni qualitativi, le lesioni e i fori causati dalle larve costituiscono la via di accesso e di infezione di muffe e funghi che possono dare luogo a contaminazione di micotossine.
Così oltre al calo produttivo, anche la qualità della granella risulta compromessa.
Come combattere la piralide del mais?
Gli agricoltori che coltivano mais sono alla costante ricerca di soluzioni contro la piralide in grado di proteggere le loro colture e minimizzare i danni causati dai parassiti.
La difesa del raccolto passa dalla riduzione della popolazione di piralide del mais. Una lotta che deve accompagnare tutte le fasi dello sviluppo della coltura.
Già prima della stagione si consiglia, infatti, di trinciare gli stocchi e i residui colturali per distruggere i rifugi in cui la piralide si ripara in inverno.
Ma è durante la crescita delle piante che bisogna tenere sotto controllo la popolazione, attuando una strategia di difesa che si avvale di insetticidi.
I trattamenti contro la piralide del mais proteggono le colture di mais dagli attacchi delle larve e risultano anche più efficaci dei fungicidi nel combattere lo sviluppo delle micotossine.
Ma bisogna intervenire nel momento giusto, quando cioè le larve sono ancora giovani e più suscettibili al controllo.
L’efficacia del trattamento risulta, infatti, fortemente legata al momento di applicazione.
Per questo è necessario attivare un monitoraggio costante usando trappole e osservando le ovature sulle foglie per individuare correttamente l’inizio dei voli degli adulti della prima generazione e il picco massimo di catture. E così riuscire a programmare un trattamento tempestivo ed efficace.
Individuato il momento giusto bisogna distribuire il trattamento tramite macchinari in grado di garantirne la corretta applicazione.
Atomizzatore a cannone Mig Top
Tempismo e precisione sono fondamentali per la buona riuscita del trattamento. Per questo è necessario un monitoraggio sul campo seguito dall’intervento di irroratrici agricole per il trattamento a difesa della coltura.
In IDEAL abbiamo sviluppato un atomizzatore con testata a cannone appositamente studiato per essere impiegato nelle colture di mais.
L’atomizzatore Mig Top è pensato per eseguire trattamenti fuori dal campo ed attuare una strategia di difesa più rapida ed efficace. La soluzione ideale per combattere la piralide del mais.
Il potente ventilatore a cannone con doppia aspirazione assicura una gittata di 45/50 metri, mentre la rotazione idraulica a 45° dello stesso, assieme all’estensione e al movimento verticale della testata di uscita, consentono di posizionare il diffusore in modo da ottenere la copertura migliore.
In questo modo è possibile raggiungere una distribuzione precisa ed estesa senza entrare in campo, come avviene quando si utilizzano polverizzatori o irroratrici a trampolo.
E, limitando i passaggi sul campo, abbiamo un minor danno alle piante che non vengono calpestate e danneggiate dalle macchine.
Il Mig Top è un alleato utile nella lotta alla piralide del mais.
Riducendo le perdite e gli effetti negativi causati dalle infestazioni, i trattamenti contro la piralide del mais contribuiscono ad ottenere una resa produttiva elevata e a produrre mais di qualità, migliorando la redditività delle attività agricole.